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La Corderia di Castellammare di Stabia

La Corderia di Castellammare di Stabia è la più antica d’Italia e tra le più antiche d’Europa ancora in attività. Secondo il ministro della Marina italiana Paolo Tahon di Revel, che la visitò nel 1924, la Corderia di Castellammare di Stabia sarebbe stata fondata da re Ferdinando IV di Borbone nel 1796. Una lapide posta presso l’ingresso dello stabilimento della Corderia a porta carrese riporta:
Il Grande Ammiraglio
Duca P. Thaon de Revel
Collare della SS. Annunziata
Ministro della Marina
visitando questa Corderia
Addi 3 settembre 1924
ordinava fosse ricordato
che sorta nell’anno 1796
sempre nel lungo tempo si distinse
per perfezione di prodotti
per tradizionale disciplina ed operosità
delle sue maestranze emule delle altre
che in questo stesso Cantiere numeroso e potente naviglio
Per la Patria costrussero.
Ma già nel 1791, come è riportato dal Brigadiere marchese Francesco d’Onofri nel suo “Elogio estemporaneo per la gloriosa memoria di Carlo III Monarca delle Spagne e delle Indie” dedicato alla Maestà di Ferdinando IV Re delle Sicilie suo amatissimo figlio: “…Castell’ a mare era luogo destinato per il lavoro delle gomene ed ogni sorte di funi e di legni e pel Cantiere…. ”. La scelta di Castellammare non fu occasionale, anche in virtù dal fatto che era vicina alla città di Frattamaggiore, centro produttore di canapa e da cui proveniva un gran numero di operai specializzati nella costruzione delle corde. La realizzazione delle corde, ma questo in tutt’Italia era empirica, affidata al lavoro di pochi operai. Solo nel 1830 ci fu un’implemento alla lavorazione ciò dato dalla lavorazione meccanica e alla forza del vapore. La lavorazione meccanica in embrione andò con gli anni perfezionandosi, così come i macchinari.
Gli operai addetti alla fabbricazione dei cordami uguagliarono per esperienza e laboriosità nel corso degli anni i “colleghi “ addetti alla costruzione degli scafi nel Cantiere navale, così che il Regno delle due Sicilie prima e quello d’Italia successivamente potevano fregiarsi come stabilimenti di prim’ordine. Intorno al 1840 si progettò la ristrutturazione dell’opificio che diventò la Corderia ufficiale del Regno delle Due Sicilie.Nel 1850 fu costruito un capannone lungo 300 metri (di color rosso pompeiano, colorazione usata per gli edifici pubblici del Regno). La lavorazione delle corde avveniva artigianalmente ed in lunghezza, questo per distribuire uniformemente la fondamentale torsione su tutto il cavo.Nell’anno 1939 la Corderia si separò dal Cantiere Navale in quanto ceduto alla Navalmeccanica. Continuò comunque a fornire cordame, gomene, biscagline, ecc..Durante il conflitto della II guerra mondiale, lo Stabilimento lavorò ininterrottamente, sebbene sottoposto ad incendi, spoliazione dei macchinari e devastazioni da parte delle truppe tedesche. Le maestranze con grande spirito di abnegazione cercarono di salvare quanto poterono.L’Amerigo Vespucci, la nave più bella del mondo, ogni anno, per questione di sicurezza, cambia i cordami. A rifornire questo veliero della Marina Militare, come anche il Palinuro è lo Stabilimento Militare Produzione Cordami di Castellammare di Stabia che ogni anno, solo per la forza armata, produce circa 410 Km di cordami, in parte in fibra vegetale, per un peso complessivo che si aggira sulle 165 tonnellate.(fonte A.I.D.)