Recentemente è emerso un affresco con una natura morta durante i nuovi scavi nell’insula 10 della Regio IX a Pompei. Questo affresco rappresenta una focaccia piatta usata come base per frutta varia, condita con spezie o forse un tipo di pesto chiamato moretum in latino. Sullo stesso vassoio sono presenti anche frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli gialli, datteri e melograni.Questo genere di immagini, conosciute come xenia nell’antichità, si ispirava ai “doni ospitali” offerti agli ospiti secondo la tradizione greca dell’epoca ellenistica (III-I secolo a.C.). A Pompei sono state trovate circa trecento rappresentazioni simili, che spesso alludevano anche alla sfera sacra oltre che all’ospitalità. Tuttavia, non è stata trovata un’attestazione precisa per l’affresco recentemente scoperto, che colpisce per la sua notevole qualità artistica. Un passaggio dell’Eneide di Virgilio (libro VII, v. 128 e seguenti) fa riferimento al posizionamento di frutta e altri prodotti dei campi su pani sacrificali che fungono da “mense” per gli eroi troiani. Questo episodio descrive come, dopo aver mangiato la frutta, gli eroi troiani consumano anche i pani usati come contenitori. L’affresco di Pompei potrebbe richiamare questa tradizione. L’affresco è stato rinvenuto nell’atrio di una casa dell’Insula 10 della Regio IX, adiacente a un panificio. Le indagini su questa area sono state riprese di recente, ma parte delle strutture era già stata esplorata tra il 1888 e il 1891. Durante gli scavi sono stati trovati anche gli scheletri di tre vittime nelle vicinanze delle aree di lavorazione del panificio. Gli scavi nell’insula 9 coprono un’area di circa 3.200 metri quadrati, quasi un isolato intero della città antica di Pompei, sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Questi scavi fanno parte di un approccio più ampio per risolvere i problemi idrogeologici e conservativi delle aree ancora sepolte di Pompei, che coprono circa 22 ettari di isolati e case, rappresentando quasi un terzo dell’antica città ancora da esplorare.