Contattaci

Tieniti
aggiornato...

con le nostre rubriche quindicinali

Riapre la casa dei Vettii

Riapre al Pubblico uno degli elementi simbolo di Pompei, La Casa dei Vettii. Viene restituita al pubblico una domus che per la prima volta, dopo 20 anni di chiusura e una parziale riapertura nel 2016 – relativa all’ambiente di ingresso dell’atrio e a quelli circostanti- si può finalmente ammirare in tutta la sua articolazione e complessità architettonica, grazie ai recenti interventi. La casa, tra le più ricche e famose di Pompei, è posta sotto la protezione di Priapo dio della prosperità, dipinto a destra della porta, che simboleggia la prosperità economica dei proprietari, i fratelli AulusVettiusRestitutuse AulusVettius Conviva, liberti, divenuti ricchi grazie al commercio. Nella ristrutturazione di età augustea (I sec. a.C.) viene cambiato l’aspetto della casa rispetto allo schema tradizionale che caratterizza altre abitazioni come quelle del Fauno e di Sallustio, eliminando anche il tablinum, per ottenere più spazio per il grande giardino, ricco di statue con zampilli d’acqua, che costituisce il perno della dimora. Le stanze più riccamente decorate si affacciano sul peristilio, tra queste il salone con il fregio di Amorini che svolgono le principali attività produttive dell’epoca, dalla vendita del vino alla pulitura delle vesti, dalla coltivazione dei fiori alla vendemmia, dall’oreficeria alla creazione di profumi. Nella zona della cucina è il larario dipinto; nella stanza adiacente, decorata con una serie di quadretti erotici, svolgeva la sua attività la prostituta Eutychis, schiava che si offriva per due assi, come racconta un graffito all’ingresso della casa. Il nuovo progetto di restauro, intrapreso nel 2016 sotto la direzione di Massimo Osanna, si è avvalso della collaborazione di professionalità tra le più varie, tra archeologi, architetti, restauratori, ingegneri, strutturisti e esperti di giardinaggio, profilandosi come uno dei cantieri più complessi nel panorama dei beni archeologici degli ultimi decenni. Particolarmente difficile si è rivelata la rimozione di strati di cera, apportati sugli affreschi nel passato con l’intenzione di proteggerli e farli risplendere: un metodo di restauro che si è rivelato altamente dannoso e che ha inoltre oscurato molti dettagli delle raffinate pitture, con rappresentazioni di architetture fantastiche e scene mitologiche.